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OLTRE L’OSTACOLO
In Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al prepandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2 milioni di nuclei familiari).
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se la crescita più ampia, registrata da un anno all’altro, si colloca nelle regioni del Nord (dal 5,8% al 7,6%).

Dal Rapporto povertà 2021

Osservatorio Povertà e Risorse

L’OSSERVATORIO DELLE POVERTÀ E DELLE RISORSE (OPR)

L’OPR nasce sulla base della sollecitazione emersa nel corso del 2° convegno ecclesiale nazionale (Loreto 1985) ed ha, quindi, una funzione esplicitamente pastorale. 

È uno strumento della chiesa diocesana affidato alla Caritas quale “strumento a disposizione della Chiesa locale, per aiutare la comunità cristiana a osservare sistematicamente le situazioni di povertà, di disagio, di emarginazione, di esclusione presenti sul territorio e le loro dinamiche di sviluppo, rivolgendosi, in modo comunicativo, alla comunità ecclesiale e all’opinione pubblica, favorendo il coinvolgimento e la messa in rete dei diversi attori sociali impegnati sul territorio – verificare ed approfondire l’utilizzo delle risorse e stimolare eventuali proposte di intervento”. 

(Cei, Nota pastorale “La Chiesa in Italia dopo Loreto”, 1985).

Destinatario principale del lavoro dell’OPR è l’intera comunità cristiana, ma il lavoro dell’OPR può anche rivolgersi, direttamente o indirettamente, alle istituzioni civili e all’opinione pubblica nel suo complesso.

Per “seguire le dinamiche dei problemi della gente e coinvolgere direttamente la comunità ecclesiale”, l’OPR ha, come oggetto specifico di lavoro la conoscenza competente, sistematica e aggiornata: 

• delle condizioni delle persone fragili, delle cause e delle dinamiche di sviluppo dei loro problemi;
• delle risorse disponibili per l’accoglienza delle loro fragilità
• del contesto ecclesiale, della storia della carità della diocesi e delle forme organizzative che questa ha assunto negli anni
• del quadro legislativo e normativo che le riguardano, direttamente o indirettamente per permettere alla Caritas diocesana di intervenire anche sul piano dell’advocacy.

Per “aiutare la comunità cristiana a rilevare, mediante l’osservazione sistematica, le situazioni di povertà” l’OPR vede nelle parrocchie un interlocutore privilegiato:

– da valorizzare: per la ricchezza e l’unicità del punto di vista che potenzialmente possono assumere le parrocchie medesime rispetto al proprio territorio ed alle povertà che lo stesso può esprimere ed al contempo arginare

– da coinvolgere: perché le stesse Caritas delle parrocchie assumano consapevolezza di questo loro ruolo privilegiato e, crescano nella “abilità” di leggere il proprio territorio, ma soprattutto nella capacità di comunicare con la comunità cristiana e nella responsabilità di coinvolgerla.
In un rapporto di sinergia tra il Centro di Ascolto e il Laboratorio per la promozione delle Caritas Parrocchiali, attraverso le attività di:

– Raccolta ed elaborazione dei dati dei CdA
– Pubblicazione del Dossier diocesano sul Sito della Caritas Turritana e su quotidiani locali e periodici.
– Predisposizione di diapositive e di opuscoli da diffondere in ambito parrocchiale ed interparrocchiale.
– Incontri di presentazione dei risultati più interessanti dei dossier Regionale e diocesano ai parroci, ai referenti parrocchiali, ai volontari ed animatori delle Caritas parrocchiali, agli enti pubblici e privati.
– Promozione e partecipazione a tavoli di studio e focus group su povertà con i vari attori sociali (pubblici e privati) impegnati nel territorio per suggerire proposte di intervento e ripensare modi di agire.

L’OPR si prefigge i seguenti obiettivi:

o Promuovere e sviluppare un lavoro integrato fra i tre ambiti, finalizzato all’animazione delle comunità ed a promuovere nelle parrocchie la capacità e l’importanza dell’osservazione del territorio
o Assumere e promuovere il metodo: Ascoltare, Osservare, Discernere per animare come stile di servizio specifico.
o Completare il Dossier diocesano.

o Formare al metodo Caritas attraverso il coinvolgimento degli operatori Caritas dei tre ambiti ed i volontari delle opere segno in un percorso di riflessione sui suggerimenti operativi offerti dalla Caritas Nazionale in merito al Progetto Rete Caritas.

o Contribuire a creare animazione attraverso la diffusione delle osservazioni elaborate sulle povertà, mediante convegni, tavole rotonde e dibattiti.
Risulta fondamentale la presenza continua di un operatore informatico che, avendo una formazione specifica del Progetto Rete, aggiorni ed elabori costantemente i dati, e curi gli aspetti organizzativi.