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OLTRE L’OSTACOLO
In Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al prepandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2 milioni di nuclei familiari).
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se la crescita più ampia, registrata da un anno all’altro, si colloca nelle regioni del Nord (dal 5,8% al 7,6%).

Dal Rapporto povertà 2021

Sabato 19 gennaio, dalle ore 15.30 alle ore 19,30, aperte Opere Segno e servizi Segno della nostra Diocesi.

Brochure

Vieni e Vedi
 

La conoscenza della Caritas non è una cosa scontata, neppure all’interno della comunità ecclesiale.La sua presenza è solitamente associata alle emergenze o all’assistenza ai poveri mediante la fornitura di viveri e vestiario ma, spesso, se ne ignorano finalità e metodologia che la distinguono dall’associazionismo e dal volontariato filantropico.Molti non sanno, per esempio,che si tratta di un organismo pastorale della Chiesa locale «che promuove, in collaborazione con altri uffici, la testimonianza della carità, in ogni articolazione, conforme consone ai tempi e ai bisogni,per lo sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello statuto). Oggi più che mai appare urgente creare tutte le condizioni per favorire la conoscenza dell’identità di questo Organismo troppo spesso scambiato per associazione di beneficenza e assistenza, erogatore di beni di prima necessità. Per questo la Caritas diocesana ha proposto e promosso l’iniziativa«Vieni e vedi», una particolare visita guidata nei luoghi in cui è più visibile l’attività caritatevole o per meglio dire, la pedagogia dei fatti, cioè il bene educante.I responsabili diocesani hanno pensato di aprire al pubblico quegli spazi in cui quotidianamente la Caritas opera come strumento della presenza viva della Chiesa accanto ai poveri, quali sono le così dette «Opere Segno»,là dove nell’incontro con l’altro si instaura una relazione di fratellanza.Mensa, ostello, centro diurno, centro servizi, ambulatorio dentistico, ma soprattutto i centri di ascolto, sono alcuni dei servizi che accolgono e accompagnano le persone in stato di difficoltà.Il primo appuntamento di questo «percorso conoscitivo» è stato sabato 19 gennaio e i visitatori non si sono certo fatti attendere:dalle 15.30 alle 19.30 alcune delle Opere Segno presenti in città sono rimaste aperte alla visita di chi voleva comprendere e approfondire la conoscenza spesso limitata al sentito dire.I tanti visitatori hanno potuto ascoltare dalla viva voce dei volontari,impegnati nei diversi e molteplici servizi, in che modo viene svolta l’attività caritatevole che ha come destinataria la persona nella sua integralità, nei luoghi che diventano spazi vividi incontro tra persone uguali nella dignità.I visitatori hanno potuto vedere come le opere possono parlare,con il loro agire coordinato dai Centri di Ascolto diocesani,raccontando le tante storie difficili che si ospitano, in cui i volti invisibili ritrovano i propri tratti somatici nella misura in cui ne viene riconosciuta la dignità, sia dalla persona stessa che vive il disagio che dalla comunità che l’accoglie. Sono luoghi in cui la sofferenza viene accettata semplicemente facendosi famiglia,attenta e premurosa, che non fa pesare la condizione di povertà ma promuove l’umanità di ciascuno nonostante le difficili problematiche che la faticosa esperienza di vita porta con se.Tutti allo stesso livello, ospiti e volontari, questi ultimi chiamati a formarsi sempre più specificamente,curando in modo particolare la propria spiritualità,per donare relazioni capaci di offrire amore, compassione,misericordia. Sono luoghi in cui viene esercitata quotidianamente la creatività della carità perché non può esserci uno standard assistenziale proposto tramite protocolli d’intesa, ma ogni giorno e con ogni persona un rapporto personale che infonde speranza e fiducia.Attraverso il metodo dell’ascolto,dell’osservazione, del discernimento,la Caritas anima la comunità coinvolgendola nella responsabilità sociale e cristiana,promuovendo in questo modo la cultura della carità e la dimensione caritativa nella pastorale organica della chiesa locale.L’iniziativa sarà riproposta ancora nei prossimi mesi.

Vieni e vedi

 
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