Tu solo hai parole di vita eterna
Con questa domenica concludiamo la lettura del capitolo sesto del vangelo di Giovanni, nel quale Gesù si è manifestato come “il pane disceso dal cielo”. Il discorso di Gesù ai discepoli, sul “pane della vita”, è stato guidato dal desiderio di sostenere la fede degli stessi discepoli, perché sappiano riconoscere la divinità di Gesù. È davvero difficile, per i giudei, e ora anche per i discepoli, superare la tentazione di vedere e riconoscere Gesù soltanto come un messia che affronta e risolve i problemi umani, e non vedere in Lui il volto del Padre. Attraverso il discorso sul pane della vita, Gesù vuole aiutare i discepoli, ad andare oltre le attese terrene, per accogliere il mistero della presenza di Dio, che si realizza in Lui. Dopo aver condiviso tanto tempo e tante parole e insegnamenti con i discepoli, ora Gesù stringe il discorso e chiede ai discepoli di rendere posizione su di Lui. È molto importante imparare ad essere discepoli e compiere passi che consegnino al cuore il senso profondo della vita. Gesù rivela il suo profondo e intimo legame con il Padre, e fa comprendere che solo alla luce dello Spirito si può comprendere il mistero di Cristo. Il discorso di Gesù è davvero difficile da essere compreso e accolto, tanto che “molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con Lui”. Comprendiamo che Gesù non vuole imporre una verità, ma piuttosto condurci, passo dopo passo, a comprendere il suo messaggio, sino a domandare anche ai dodici: “volete andarvene anche voi?”.
La risposta di Pietro si pone per noi, come una vera professione di fede: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. Pietro ha conosciuto Gesù, ed è davvero capace di parlare a nome di tutti coloro che hanno camminato nella fede, giungendo ad una profonda relazione con il Cristo. Gesù non ha come obiettivo quello di essere un maestro accerchiato da tanta gente, ma vuole che coloro che camminano con lui, prendano consapevolezza della chiamata e della responsabilità che ci si assume nel seguirlo. Il cammino della fede segna e caratterizza la vita del discepolo, che andando dietro a Gesù, comprende la via della donazione e della croce, per scoprire il senso più profondo della resurrezione. In questa meravigliosa cornice comprendiamo le parole di Pietro, e anche noi vogliamo pensare, credere e dichiarare che non abbiamo altro riferimento di vita se non soltanto Gesù. Difronte a tante proposte del mondo e a tanta confusione, l’unico che ha parole di vita eterna, è solo Gesù Cristo. Al di fuori di Lui non troviamo nessuna salvezza e nessuna prospettiva di vita.
Conferma la nostra fede in te, o Signore!
Fr Giuseppe Piga