it Italian
ar Arabiczh-TW Chinese (Traditional)en Englishfr Frenchit Italian
OLTRE L’OSTACOLO
In Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al prepandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2 milioni di nuclei familiari).
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se la crescita più ampia, registrata da un anno all’altro, si colloca nelle regioni del Nord (dal 5,8% al 7,6%).

Dal Rapporto povertà 2021

Commento vangelo 13 giugno 2021

Vangelo di Marco 4,26-34

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Il vangelo di questa domenica ci presenta due parabole raccontate da Gesù, sul regno di Dio, paragonato al seme gettato in terra e al granellino di senapa. Gesù racconta le parabole del regno e utilizza immagini che si riferiscono al mondo della natura. Gesù desidera raggiungere il cuore delle persone, facendo sentire vicino le sue parole. Le parabole raccontate da Gesù ci aiutano a capire due cose molto importanti, anzi, fondamentali: Il seme gettato sulla terra ha una sua potenza che gli permette di germogliare, a prescindere da colui che lo ha seminato, e infine, il regno dei cieli si esprime a partire dalla piccolezza del seme di senape, che germoglia e diviene un grande albero: è la forza e la potenza della parola di Dio quando raggiunge il terreno della nostra vita, il nostro cuore e il mondo della nostra interiorità. Quando la parola di Dio viene seminata nel cuore degli uomini, essa germoglia e cresce con la potenza che porta in se. Il seme della parola non ha bisogno del contadino, perché ha in s tutto quello che serve per maturare. Sorprendente sapere che non sono le nostre preoccupazioni o ansie, a far germogliare il seme della parola di Dio. Gesù semina nel nostro cuore, e attende con pazienza il germoglio e il frutto, senza forzarne la crescita e senza toglierci la libertà di accogliere o no il seme. Gesù vero uomo e vero Dio, è il dono più grande che potessimo conoscere, eppure si è fatto piccolo, nella nascita e nella povertà della croce e della morte, per farci diventare grandi. Il mistero di Dio passa attraverso il farsi piccoli per accogliere il regno di Dio. Noi abbiamo ricevuto l’amore di Dio, che da grande si è fatto piccolo, e quindi anche noi, se vogliamo amare i nostri fratelli, dobbiamo farci piccoli e metterci a disposizione degli altri per servire in loro il Signore. Infine Gesù ci aiuta a fare passaggi progressivi nell’accogliere il seme della parola, senza pretendere nulla da noi, per produrre frutto: Gesù “annunciava loro la parola, come potevano intendere”. Gesù rispetta e accompagna la nostra capacità di accogliere il seme della parola. Tutta la nostra vita è racchiusa nel gesto di gettare il seme.
Noi accogliamo il seme della parola e presenza di Dio, e a nostra volta seminiamo nel cuore dei fratelli il seme della stessa parola, rendendoci strumenti nelle mani di Dio. Ogni gesto di amore, di prossimità è un seminare il regno di Dio. Ogni testimonianza di fede e di vita, è annuncio del regno di Dio. Quando non vediamo i germogli o i frutti di fede e di cambiamento, dobbiamo fare un atto di fiducia, e pensare che non dobbiamo mai perdere la speranza. Dio guida e sostiene tutto, e si prende cura di ogni uomo e di ogni situazione, perché la sua parola porti frutto nel mondo intero.
 
Fr Giuseppe Piga
Condividi questo articolo