Commento al Vangelo di Giovanni 14,1-12
INVITATI A CREDERE IN LUI: VIA, VERITA’ E VITA
Il brano evangelico di questa domenica, ci presenta Gesù che definisce se stesso “via, verità e vita”, e difronte alla sofferenza, ci invita a camminare sostenuti dalla fede. Nel Vangelo odierno, gli apostoli sono profondamente turbati per le affermazioni fatte da Gesù, rispetto alla sua dipartita da questo mondo, al rinnegamento di Pietro e al tradimento di Giuda. Gesù invita gli apostoli a credere in Lui con la stessa fede riposta nei confronti di Dio Padre. Gesù rivela se stesso come Dio: “Se conoscete me, conoscerete anche il Padre”, e “chi ha visto me ha visto il Padre”. Gesù invita gli apostoli, ma anche noi, a camminare nella fede, e pur in mezzo a fatiche, sofferenze e turbamenti, credere che parteciperemo all’eredità eterna del suo regno: “ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io”. Se i discepoli sono profondamente smarriti difronte alla notizia della dipartenza del loro maestro, e si pongono domande sul loro futuro, Gesù li incoraggia a credere alle sue parole. La Chiesa cammina nella fede, sino alla consumazione dei tempi e al ritorno glorioso di Cristo, e questo è un cammino sostenuto dalla certezza che Gesù, in realtà, non è assente dalla vita dei discepoli e della Chiesa stessa, ma è presente in modo nuovo e diverso. Lui sa che non gli rimarrà molto tempo da trascorrere con i discepoli e li rassicura: “abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”. Anche a noi, oggi, profondamente provati, sofferenti, a causa della situazione difficile del mondo, a causa dell’epidemia in corso, Gesù vuole invitarci a non spaventarci, a non preoccuparci come se lui fosse assente, perché invece Lui è presente. Noi ci fidiamo delle parole di Gesù, le crediamo vere, ma riconosciamo anche il nostro attuale disagio interiore ed esteriore, vediamo la fatica in atto, nell’esercizio della “paternità” da parte di chi ne ha la responsabilità, su vari livelli, ma anche la fatica di ciascuno nell’accettare questo tempo, e tuttavia, siamo invitati a credere che Lui continua a garantire il nostro cammino, e dunque non siamo perduti ma abbiamo una speranza che sostiene i nostri passi e da vigore al nostro cammino. Lui, il Risorto, è presente nella storia del mondo, nella Chiesa, attraverso la sua Parola e i Sacramenti, ed infine, è presente tra noi e in noi attraverso la capacità di riconoscerlo nei fratelli più poveri, e in essi accoglierlo, amarlo e servirlo. Gesùci conduce al Padre, lui è la strada che dobbiamo percorrere, Lui è la speranza nuova che siamo chiamati a consegnare ai nostri fratelli.
P. Giuseppe Piga