“Era la persona della mia vita”
Ho sempre creduto nell’amore, sono sempre stata innamorata dell’idea dell’amore. L’ho sempre cercato e a volte sono arrivata a giustificare le peggiori cose pur di averlo. Ma questo non è amore. Non esistono giustificazioni per chi ti fa del male. Non ti ama troppo. Chi ama ti ama e basta. Non usa violenza, si limita ad amarti, a volerti bene, a proteggerti.Per troppo tempo ho preferito lui a me. Per troppo tempo mi sono dimenticata di me. Era la persona della mia vita. Una persona meravigliosa. Poi per qualche strano motivo diventò bugiarda, violenta. Mi ha distrutto la vita. Si complicò con la droga, con il gioco d’azzardo.Ma la colpa era la mia. Lui si rifugiava in questo.Inizialmente non hai paura. Ti auto-convinci che passerà e poi,ti abitui. Iniziò con la violenza psicologica. Screditava la mia famiglia, diceva che volessero separarmi da lui. Mi ha messo contro la mia famiglia.Mi ha messo contro i miei amici,non erano adeguati per me. Screditava me ed il mio fisico, diceva che a lui non piacevo e non sarei piaciuta a nessuno. Mai. Non mi apprezzava, ed io apprezzavo me sempre meno. All’inizio non gli dai importanza, ti umilia e non gli dai importanza, ti disprezza e non gli dai importanza.Fino a quando dalla violenza psicologica non arriva alla violenza fisica. Qualsiasi discussione con o senza aggressione era colpa mia.Ero io a portarlo a compiere quegli atti. Me lo diceva sempre.Lui era la vittima e a chiedere scusa ero io. Chiedevo scusa per averlo fatto arrabbiare.Pensi che sei la persona peggiore del mondo. Tutti sono meglio di te.Lui ripeteva sempre anche questo.Pensavo di non farcela. Era un incubo ad occhi aperti, il peggior horror mai visto. Era la mia vita.Stavo diventando pazza, mi sentivo pazza. Non mi fidavo di nessuno e di niente, avevo paura della mia stessa ombra. Avevo perso il controllo della mia vita. Non avevo autostima, solo sensi di colpa.Provavo vergogna.Ero come paralizzata, incapace di reagire. Mi sentivo responsabile di tutto. Devo uscire da qui, devo uscire da questo incubo. Ma come? Lo ripetevo sempre ogni giorno. In quei 6 anni non ho fatto altro che ripetermi che sarei dovuta andare via, che mi sarei dovuta riprendere la mia vita. Non avevo idea di come poter fare. Non trovai la forza di uscirne fino a quando non toccai il fondo e vidi che la mia autostima, che il mio senso di vivere stava scomparendo.Stavo nel fondo di un pozzo. Dovevo uscire da quel pozzo, la mia relazione. Ho provato veramente paura quando trovai il coraggio di andar via, perché in quel momento iniziarono le minacce. Lui conosceva i miei orari, sapeva dove abitavo, sapeva tutto. Non voleva che io vivessi la mia vita, non voleva che io vivessi. Dovetti andare per un periodo fuori, fuori da tutto,fuori da lui.Mia madre, mio padre, i miei fratelli e la mia nonna, loro sono stati ad avermi dato la forza per andare avanti. Loro sono stati la mia salvezza,mi hanno dato la scala per poter uscire dal pozzo. Mi hanno permesso di vedere la luce.Mi costò molto, lui continuava a non darmi pace.Ma poi i giorni passavano e lui perdeva sempre più potere su di me. Ed è arrivato il momento in cui mi resi conto che la vita è bella e che merito di viverla. Ogni cosa ha il suo tempo e recuperare ciò che lui mi ha tolto -amici,lavoro, autostima, sicurezza- è costato tanto tempo, è servita tanta forza. Il tempo è ciò che cura realmente, non passa in un mese o più… Ma si ha bisogno di tempo,tanta pazienza e tanta forza di volontà per poter andare avanti, per continuare a vivere.Mi è costato molto, tornare a fidarmi delle persone, è stato difficile. E ci sono ancora dei segni che tardano a cicatrizzarsi, e ci saranno sempre. Quelli non andranno mai via. Ma io sono orgogliosa di me e di quello che ho conseguito e che a poco a poco continuo a conseguire. Lui ha sempre detto di amarmi, ma come si fa ad amare una persona e a farle del male?! Non è amore, non può essere amore. Non esiste amore che sia collegato a nessun tipo di violenza.Impariamo ad amarci. Impariamo a non permettere a nessuno di controllare noi stesse, la nostra vita. Impariamo a lottare per noi stesse e per la nostra vita.Questo è amore.
Grazia Scano (TBP)
Tratto da InformaCaritas – Libertà n. 4